I traumi dentari devono essere sempre considerati una condizione di emergenza: devono essere trattati immediatamente per alleviare il dolore, facilitare il riposizionamento dei denti dislocati, migliorare la prognosi degli elementi coinvolti.
La diagnostica prevede un esame clinico extra ed intra-orale con ricerca di corpi estranei, controllo dell’eventuale mobilità dentale in senso sagittale e verticale e di anormalità nell’occlusione. Vanno associati test di vitalità e reazione dentale: occorre ripetere la prova periodicamente, potendo ritornare positiva anche dopo 5-6 mesi. Importante, poi, è la valutazione radiografica attraverso l’uso di Rx endorali, occlusali o l’ortopantomografia.
La terapia prevede
L’integrità dell’elemento dentale traumatizzato può essere ripristinato immediatamente (trauma minore) con re-incollaggio del frammento se congruo col dente residuo; fondamentale, in questo contesto, il mantenimento del frammento in soluzione fisiologica o latte o saliva dell’individuo, al fine di prevenirne la disidratazione e la perdita del colore. Nel caso di frammento incongruo o non presente, si procede con la ricostruzione conservativa dell’elemento appena possibile
L’elemento può presentare parte della polpa dentaria esposta. Questa, se minuta, può essere protetta con resine composite; contrariamente può rendersi necessaria la devitalizzazione dell’elemento.
Altra tipologia di trauma è quella in cui l’elemento è dislocato parzialmente o totalmente dalla sua sede. In questi casi si deve tentare il riposizionamento ed il bloccaggio temporaneo con gli elementi vicini con materiali adesivi e/o tecniche ortodontiche. Si può arrivare anche alla possibilità di dover riposizionare, oltre all’elemento dentale, anche il frammento osseo nel quale l’elemento era inserito. Tale situazione si può ripristinare tramite manipolazione. Contrariamente, è necessario l’intervento di una chirurgia maxillo-facciale