L’aspetto Medico Legale in Odontoiatria è un momento estremamente peculiare e delicato della professione.
L’attività viene svolta attraverso la stesura di documenti (Valutazioni Odontostomatologiche o Perizie), corredati da immagini radiografiche e fotografiche nonché, qualora necessario, dai modelli in gesso delle arcate dentarie del paziente.
Tale documentazione, finalizzata ad inquadrare lo stato di salute orale del paziente in un nesso di causalità con le terapie odontostomatologiche apportate da terzi, può essere utilizzata come punto di partenza personale in una richiesta di chiarificazione a tali Sanitari così come in eventuali contenziosi. Settori di intervento sono quindi rappresentati dalle valutazioni odontoiatriche di traumi ai tessuti orali o dalle valutazioni di possibile malpractice odontoiatrica (cui potrà o dovrà essere poi essere associata la valutazione specifica medico-legale da parte di tale professionista).
L’attività, svolta sia per conto del paziente come per conto di un Sanitario alle prese con contenzioso, è spesso richiesta anche da Tribunali e Procure dello Stato. In questo caso la figura del Consulente Tecnico di Parte (C.T.P.) viene ad assumere il ruolo superiore di Consulente Tecnico d’Ufficio (C.T.U.), ovvero consulente del Giudice o del Procuratore addetto, sempre in collaborazione con il C.T. medico-legale.
I rapporti biologici tra l’apparato stomatognatico ed il diritto naturale e codificato, come anche la formazione ed evoluzione del diritto nell’applicazione delle scienze biologiche e delle competenze tecniche specifiche per valutazione, sono aspetti peculiari in questa Disciplina. Tuttavia, trattandosi di ambiti giuridici, etici e deontologici verso altri Sanitari, verso le autorità inquirenti (Tribunali, Forze di Polizia) o verso i pazienti, sulla natura di interventi di natura terapeutica la figura dell’Odontoiatra Legale è sempre più spesso affiancata a quella del Medico Legale per le valutazioni attinenti alla branca Odontoiatrica: l’iscrizione all’Albo degli Odontoiatri è, infatti, il requisito essenziale per l’accesso alla cavità orale, sia a scopo terapeutico che valutativo, e pertanto il medico legale è obbligato ad avvalersi di questa collaborazione qualora gli venga richiesto un giudizio in questa disciplina (Legge Gelli-Bianco 2017).